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Dalla Puglia a NY. Alessandro Pendinelli, lo chef da 50mila followers

Quando l’ho conosciuto – a maggio dell’anno scorso ero a New York a girare una puntata “Il Pranzo di Babette” dedicata alla Grande Mela – la prima impressione è stata di grande simpatia. Alessandro Pendinelli, executive chef del ristorante “Al Vicoletto”sulla 9 East 17th Street, ha un accento pugliese ancora marcato, una grande energia e la voglia di mangiarsi il mondo. Ma, più che a mangiare, Alessandro è bravo a cucinare. Formula vincente: portare nel ristorante “Al Vicoletto”, di proprietà di due italiani (Napoli e Campobasso) i sapori più buoni della cucina mediterranea. Mozzarella di bufala, olio extravergine di oliva, il pomodoro, la pasta. Non solo. Giovane, bello e tatuato, Alessandro è una vera star per il popolo di Instagram. Quasi 50mila followers per “chefalessandrotop”. La vita di Alessandro Pendinelli è cambiata cinque anni fa quando una mattina si è svegliato e ha deciso di lasciare Molfetta, la sua città natale, per prendere un aereo che lo avrebbe portato a New York. Il successo è stato immediato. Assodata la bravura ai fornelli, il ristorante “Al Vicoletto” ha catalizzato le attenzioni e la passione degli americani per la cucina italiana, nello specifico per quella pugliese.

Oggi Alessandro presiede la neonata Federazione Italiana Cuochi Usa New York District. Un’associazione che riunisce non solo gli chef italiani di New York, ma anche i ristoratori italiani e i distributori di prodotti italiani interessati alla Grande Mela.

“New York è una città frenetica, in continuo movimento e le occasioni non mancano mai – racconta chef Alessandro – basta solo saperle cogliere. Negli ultimi anni sono riuscito a lavorare con alcuni dei migliori ristoranti italiani presenti in città, da Masseria a Uva, passando per Gradisca. Tutti ristoranti importanti che mi hanno trasferito l’umiltà sul lavoro, ma anche l’importanza di esplorare sempre senza temere di andare oltre”. Al Vicoletto è un ristorante dalla chiara atmosfera familiare (io l’ho amato subito!) che propone pasta fatta in casa come da vera tradizione italiana. “Un ambiente intimo, situato però in una zona nevralgica per NY, Union Square”.

La FIC USA NY, operativa da alcuni mesi, è nata “per sensibilizzare e diffondere la cucina italiana nei suoi sapori, nell sue ricette e tradizioni. Vogliamo creare un network di professionisti capaci di promuovere, sperimentare e arricchire la tradizione culinaria italiana”. E infatti numerosi sono i corsi, i seminari e gli eventi organizzati. L’associazione rientra nel circuito internazionale della FIC, la Federazione Italiana Cuochi nata a Milano nel 1968 che, dopo una prima sede a Miami, oggi finalmente è approdata a New York.

Agli chef iscritti viene consegnata una targa da esporre fuori dal proprio locale, garanzia per il cliente di una cucina originale, rispettosa dell’”italianità”.

“Abbiamo un sito di riferimento: www.ficusany.comal quale possono essere inviate le richieste”, specifica Alessandro Pendinelli.

Agli italiani che arrivano a New York ed hanno voglia di fare un tuffo nella tradizione di casa, dico: andate a trovare chef Alessandro che da Molfetta ha portato tutto il suo amore per il cibo di qualità.

La vita a New York è un’emozione quotidiana, eppure se chiedi ad Alessandro: “Ti manca l’Italia?”, la risposta, sommessamente, è “Sì”.

I piatti di punta? “Linguina al nero di seppia, scampi e polpa di riccio, astice con burrata, pomodorini arrosto e capperi, orata al sale marino, orecchiette al pesto e gamberetti, risotto alla stracciatella, broccoli e rape, dentice rosso con purè di carciofi e ricotta”.

Viva l’Italia, viva la Puglia.

 

Babette