522leg - r3fx7q - vdlggu - cpwe69 - 347ttt - yysa5q - xhp8zo - 5f5q79

Lecce: tre (validi) motivi per visitare Palazzo Belsanti

Tre validi motivi per visitare Palazzo Belsanti, una volta giunti a Lecce.

In realtà, a mio modesto parere, ce ne sarebbero molti di più, ma credo fermamente nel libero arbitrio e da discreta conoscitrice della città di Lecce, mi piace fornirvene tre – come dire – essenziali. 

1 Il panorama

Sembra difficile a credersi, ma in tanti (fra i leccesi doc) non hanno mai visto Lecce dall’alto. Non sanno cosa voglia dire ammirare da una posizione privilegiata il tramonto in città e spingere lo sguardo lontano, fino a inseguire il sole che cala alle spalle del Campanile del Duomo di Lecce. Credetemi sulla parola. Dalla terrazza di Palazzo Belsanti si può osservare ammaliati un panorama mozzafiato.

2 La colazione

Sono diverse le strutture qualificate in città, quelle per intenderci dove trascorrere qualche giorno utile a visitare Lecce e il Salento diventa piacevole anche per il soggiorno. Palazzo Belsanti ha dalla sua una particolarità: la colazione. E non soltanto per la location “eccezionale” (a quanti di voi è capitato di fare colazione guardando Lecce dall’alto?), ma sopratutto per la varietà e la tipicità. Non mancano certamente croissant, yogurt e biscottini, ma ciò di cui potrebbe godere il vostro palato alle 10 del mattino è ben più “salentino”: i tradizionali pasticiotti in diversi gusti, i rustici, le frise al pomodoro e basilico, la frutta di stagione (l’altra mattina ho mangiato fichi e fichi d’india), frutta secca, marmellate di produzione locale. Volete mettere?

3 I padroni di casa

Certo, perché la “buona” accoglienza è tale quando ci si sente a proprio agio. Nel caso specifico, i giovanissimi e gentilissimi Andrea De Carlo e Alessandra Mazzotta sono certamente il valore aggiunto di un b&b che già di suo è suggestivo (trovandosi all’interno del palazzo storico di proprietà della famiglia Belsanti). Coppia nella vita e nel lavoro, Andrea ed Alessandra profondono il loro impegno nella diffusione della conoscenza del territori, promuovendone i tratti distintivi, a partire dall’eno-gastronomia e dalla cura dei dettagli visibile nelle camere. Fate loro pure qualche domanda sulla città. Saranno sempre pronti a rispondervi.

 

Babette