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Moreno Cedroni, due stelle Michelin e il mare nel cuore

Due stelle Michelin e il mare nel cuore. Moreno Cedroni è considerato il patron dei ristoranti blu, quelli che nascono fra le spiagge interminabili e le acque cristalline dell’Adriatico. La Madonnina del Pescatore, a Senigallia, sul lido Marzocca; il Clandestino, sushi-bar nella baia di Portonovo, perla del parco del Conero; Anikò, la prima salumeria ittica del mondo.

Tre locali diversi, tre target diversi, un filo conduttore: la passione per il pesce crudo.

Avanguardista, dinamico, carismatico, anche un po’ intrattenitore, Moreno Cedroni mi ha confessato di essere arrivato a tagliare certi traguardi grazie al “mare”.

“Io non potrei pensare di lavorare in un posto senza mare, che ha scandito tutto nella mia vita, le stagioni e le preparazioni”.

E racconta, Cedroni, di essere nato “nel chilometro zero senza saperlo, davanti al mare e con dietro casa l’orto con gli animali da cortile che curava la nonna”.

I prodotti della sua prima cucina venivano da lì.

Secondo lo chef de la Madonnina, i cuochi delle ultime generazioni sono cresciuti con il confronto: “Hanno viaggiato, si sono confrontati con culture diverse e ingredienti diversi, dando vita a una fusione tra quello che noi abbiamo nel nostro DNA e ciò che abbiamo scoperto in giro per il mondo”.

Quando gli ho chiesto quanto si sente comunicatore da uno a dieci, Cedroni mi ha risposto: “Io potrei essere bravo a cucinare ma non a raccontare. Sono stato fortunato ad avere entrambe le qualità”.

E il primo messaggio che lo “chef del mare” vuole comunicare al suo pubblico, è di certo quello di  mangiare sano, un vero e proprio “pallino” per lui.

Babette